Giu. 2022 – Una serata di canti, testimonianze e preghiera: sabato 4 giugno, nella chiesa di San Vincent de Paul di Gerusalemme, si è tenuta la veglia di Pentecoste con il patriarca di Gerusalemme dei latini, S. B. Pierbattista Pizzaballa.
“Lo Spirito ci spinge a creare e a essere comunità. Lo Spirito ci chiama ad amare gli altri, a prenderci cura di loro, a sentirli come parte di noi stessi”.
Quest’anno, per la prima volta, questo appuntamento è stato organizzato e animato dai fedeli di vari movimenti ecclesiali e nuove comunità. Un’iniziativa nata da un dialogo con il patriarca, nel solco del cammino sinodale.
AGNES DE CHILLAZ, Comunità dell’Emmanuele – Comitato organizzatore della veglia – “È stato bello lavorare insieme, in modo sinodale. Abbiamo imparato a lavorare insieme, con diverse sensibilità, comunità carismatiche e non. Ma abbiamo imparato e ricevuto tanto gli uni dagli altri, e questa veglia è il frutto di questo percorso”
Il microfono è passato di mano in mano: voci diverse hanno raccontato l’unica e variegata azione dello Spirito nella vita del popolo di Dio.
José Pablo ha raccontato dell’abbandono del padre e della sua ribellione alla fede, fino all’incontro con il Cammino Neocatecumenale e al sacerdozio.
L’incontro con il carisma di don Giussani ha cambiato la vita di Sobhy, quello con la Comunità dell’Emmanuele ha salvato il matrimonio di Jean e Agnes. Quello con il Movimento dei Focolari ha permesso a Marcel e Boulos di vivere con speranza la perdita del figlio Jack, a soli 15 anni.
“L’ultima notte di Jack, lo Spirito ci ha dato la forza di dare a nostro figlio la certezza che noi eravamo in pace. Abbiamo parlato con lui e gli abbiamo detto: ‘Jack, Gesù, che tu ami, ti sta aspettando. Lasciaci e vai con Gesù. Con Lui è meglio’. In quel momento abbiamo sentito dentro di noi una pace soprannaturale. E anche oggi, nonostante Jack ci manchi terribilmente, questa pace rimane”.
Ghada ha portato la sua testimonianza da Gaza, dove anche nei momenti più duri della guerra ha sperimentato l’amore di Dio – ha detto.
È stato l’incontro con il Movimento dei Focolari a cambiare per sempre la sua vita.
GHADA SWAILIEM, Movimento dei Focolari – Gaza – “Ero una persona negativa, a volte anche aggressiva. Chiara sempre ci ripeteva la parola di Gesù: ‘Amate i vostri nemici’, amate tutti i buoni e i cattivi. E queste parole mi hanno toccato molto. Amare non è facile, ma essere insieme ci aiuta, ‘l’unità è importante, ci aiuta a crescere”.
Questa veglia di Pentecoste apre un nuovo capitolo e nuove vie per la Chiesa di Gerusalemme:
SINÉAD MARTIN, Koinonia Giovanni Battista – “Tutto questo ha arricchito la mia fede, incontrare altri movimenti e comunità, condividere tempo di preghiera, stare insieme, parlare, organizzare tutte le cose, preparare i canti. Veramente abbiamo sperimentato l’unità di essere insieme un solo corpo, non comunità indipendenti, ma insieme, è qualcosa di nuovo, di fresco”.
“It’s been so enriching for my faith, personally, and to get to know other movements and communities, to share times of prayer and just being together, talking and organizing everything, preparing the music. Really we could feel the unity of being together in a body, that we weren’t just individual communities but together there’s something fresh”.
S. B. PIERBATTISTA PIZZABALLA, Patriarca di Gerusalemme dei latini – “In genere i movimenti si incontravano poco qui in Terra Santa, e con questo processo sinodale in occasione della Pentecoste è stato bello vedere che quello che sembrava impossibile diventa possibile. Ed è anche un po’ un auspicio per tutta la nostra Chiesa di poter lavorare insieme senza perdere nulla della identità di ciascuno”.
Original post published in cmc-terrasanta.org